Elfi o Quendi Allineamento Costituzione Aspetto Caratteristiche Carattere Capacità Nota
Avari Avari NEUTRALE Alti, poco robusti, resistenti ma non forti Glabri dai lineamenti dolci e delicati, sguardo acuto Udito sensibile, immuni a malattie e contagi, resistenti alle temperature naturali, destrezza e agilità superiori, non lasciano tracce Semplici e funzionali, solitari e sospettosi, introversi, schivi, critici e prudenti Capacità di sopravvivenza Quando si usa il termine Elfo senza specificare, si intende tutte le varie stirpi di Elfi
Falathrim Falathrim BUONO Alti, poco robusti, resistenti ma non forti Pallidi e glabri dai lineamenti dolci e delicati, sguardo acuto Udito sensibile, immuni a malattie e contagi, resistenti alle temperature naturali, destrezza e agilità superiori, non lasciano tracce Determinati e orgogliosi, introversi Abili nella navigazione Quando si usa il termine Elfo senza specificare, si intende tutte le varie stirpi di Elfi
Noldor Noldor BUONO Alti, poco robusti, resistenti ma non forti Glabri, pallidi con lineamenti dolci e delicati, sguardo acuto, nobili e alteri Udito sensibile, immuni a malattie e contagi, resistenti alle temperature naturali, destrezza e agilità superiori, non lasciano tracce Eleganti e vanesi, orgogliosi, curiosi e sentimentali, spesso altezzosi e arroganti, talvolta viziosi e corrotti Abilissimi artigiani Quando si usa il termine Elfo senza specificare, si intende tutte le varie stirpi di Elfi
Silvani Silvani o Nandor BUONO Alti, quasi gracili, resistenti ma non forti Carnagione rosea, capelli color sabbia con occhi verde/azzurri, glabri con lineamenti dolci e delicati, sguardo acuto Udito sensibilissimo, immuni a malattie e contagi, resistenti alle temperature naturali, destrezza e agilità superiori, non lasciano tracce Semplici, solitari e abbastanza avventurosi, superficiali, scherzosi, giocondi e guardinghi, sospettosi Abili nella lavorazione del legno Quando si usa il termine Elfo senza specificare, si intende tutte le varie stirpi di Elfi
Sindarin Sindar BUONO Alti, poco robusti, resistenti ma non forti Pallidi con capelli biondi e occhi grigi o celesti, glabri dai lineamenti dolci e delicati, sguardo acuto Udito sensibile, immuni a malattie e contagi, resistenti alle temperature naturali, destrezza e agilità superiori, non lasciano tracce Raffinati, semplici, funzionali e curiosi, pacati, sereni e abbastanza socievoli, spesso introversi e sospettosi, schivi, critici e prudenti Abili nel commercio Quando si usa il termine Elfo senza specificare, si intende tutte le varie stirpi di Elfi

 


 

ELFI

Elfo

 

Gli Elfi furono la prima razza a destarsi e per questo vengono anche detti Priminati. Essi, come gli Uomini, sono il frutto della diretta volontà di Eru, e quindi la loro creazione non è da attribuirsi ai Valar.

Essi si risvegliarono presso il lago detto Cuiviènen, (Acqua del Risveglio) nell'estremo nord est della Terra di Mezzo, non lontano dal luogo ove sorse la prima fortezza di Morgoth, Utumno.

Essi sono legati al mondo, ad Arda, e per questo anche dopo la morte, il loro spirito non se ne allontana, ma va a dimorare nelle Aule di Mandos in Valinor, a differenza degli Uomini, il cui spirito dopo la morte abbandona il mondo per raggiungere un luogo noto solo a Iluvatar.

Dopo il risveglio degli Elfi, i Valar decisero di convocare tre ambasciatori in Valinor. Costoro furono Ingwë, Finwë ed Elwë. Tornati tra i loro simili, essi li raccolsero in tre schiere, di cui divennero i Re. Da allora, gli Eldar rispecchiano tale divisione, anche se oltre a queste, altre vicende hanno causato la nascita di altre stirpi ancora. Gli Avari, al contrario, non risposero al richiamo dei tre ambasciatori e quindi, pur essendo dei Quendi, non sono di solito inclusi tra gli Eldar.

NOTA: Non rientrano nelle stirpi giocabili i Vanyar e gli Elfi del Mare, poiché essi lasciarono la Terra di Mezzo nella Prima Era mai vi fecero ritorno né mai lo faranno in futuro, tuttavia a fondo pagina saranno descritte le loro caratteristiche. 


 

Aspetto Fisico

Gli Elfi, in genere, sono simili agli Umani, ma vi sono alcune differenze essenziali, seppure lievi e dissimulate: di solito più alti degli Uomini ma anche meno robusti e dal corpo glabro, non hanno né barba né baffi. I lineamenti dolci e delicati, oltre allo sguardo acuto e penetrante, danno loro un'aria di incanto e di mistero. Le orecchie sono appuntite.

I Noldor, seppure più gracili degli Umani, sono i più forti e robusti tra gli Elfi. Sono capaci di raggiungere altezze di 2 metri i maschi e 1,90 metri le femmine, sono capaci di vedere nelle tenebre purché vi sia un pur lieve bagliore e hanno un udito tre volte superiore a quello umano. Sono instancabili, non possono caricarsi molto ma sono capaci di viaggiare anche un giorno intero senza riposarsi, sono immuni a malattie e contagi.

I Silvani sono meno robusti e più snelli degli Umani, la statura oscilla sui 1,80 metri sia per i maschi che per le femmine, hanno la carnagione rosea, i capelli color sabbia e gli occhi verde azzurri, ma è difficile generalizzare, perché si dividono in molte stirpi diverse fra loro.

I Sindar sono alti quasi quanto i Noldor, ma di costituzione più gracile. Sono, però, più forti e robusti degli Elfi Silvani. Hanno capelli biondi e occhi grigi o celesti, la loro carnagione è pallida come quella dei Noldor, la durata della vita, come le capacità di vista, udito, immunità e resistenza sono uguali ai Noldor.

Gli Avari sono assai simili ai Silvani, ulteriori specifiche le potete trovare nelle schede di razza.

I Falathrim sono più rubusti degli altri Elfi ma non tanto quanto i Noldor, di cui non raggiungono l’altezza.


 

Carattere e Cultura

Gli Eldar crescono più lentamente degli Uomini dal punto di vista fisico, ma più velocemente dal punto di vista mentale. Imparano a parlare prima di aver compiuto un anno, e nello stesso lasso di tempo imparano a camminare e danzare, perché le loro volontà giungono presto a padroneggiare i loro corpi.

Cionondimeno, vi è poca differenza tra le due stirpi, Elfi e Uomini, nella primissima giovinezza; e un uomo che osservi dei bambini elfici intenti al gioco potrebbe facilmente credere che si tratti di figli degli Uomini, appartenenti a qualche popolo bello e felice. Perché nei loro giovani giorni, i figli degli Elfi si dilettano ancora del mondo che li circonda, e il fuoco del loro spirito non li ha consumati, e il fardello della memoria è ancora leggero sulle loro spalle.

Questo stesso osservatore potrebbe tuttavia meravigliarsi della piccolezza delle membra e della statura di questi bambini, se dovesse giudicare la loro età dalla loro abilità nel parlare e dalla grazia dei loro movimenti. Perché alla fine del terzo anno di vita i bambini mortali cominciano a sopravanzare gli Elfi, raggiungendo rapidamente la statura definitiva, mentre gli Elfi ancora si attardano nella primavera dell'infanzia. I figli degli Uomini possono raggiungere la piena maturità fisica quando Eldar della stessa età appaiono ancora fisicamente simili a mortali di non più di sette anni.

Non è che al cinquantesimo anno di vita che gli Eldar acquistano la statura e l'aspetto con cui vivranno da allora in avanti, e per alcuni possono passare cento anni prima di essere pienamente maturi.

Si potrebbe pensare, dato che gli Eldar non invecchiano fisicamente (come ritengono gli Uomini), che essi possano generare figli in qualsiasi momento della loro lunghissima vita. Ma non è così, perché in realtà gli Eldar invecchiano, anche se lentamente: il termine della loro vita è la vita di Arda, che, benché lunga oltre il computo delle vite degli Uomini, non è tuttavia infinita, così come non lo sono le ere. Inoltre il loro corpo e il loro spirito non sono due cose separate, bensì intimamente connesse. E mentre il peso degli anni, con tutti i loro vari cambiamenti nei desideri e nei pensieri, si accumula sullo spirito degli Eldar, così cambiano anche i loro impulsi e la condotta dei loro corpi. È questo che intendono gli Eldar, quando dicono che i loro spiriti li consumano; e dicono che per quando giungerà la fine di Arda, tutti gli Eldalie della Terra saranno già diventati come spiriti invisibili a occhi mortali, a meno che non vengano visti da coloro, tra gli Uomini, nelle cui menti non entrino direttamente.

Gli Elfi sono devoti ai Valar, dei quali, molti di loro, conoscono la vera natura: venerano queste divinità con il canto e la poesia, ma non possiedono una vera religione formale; talvolta si riuniscono per celebrare la vita e i doni dei Valar, e rispettano la natura, risultato del Gran Canto della Creazione (l'Ainulindalë), un dono dei Valar. 


 

Società

In generale le società elfiche sono riservate e schive, ma non inospitali. Sebbene abbiano dei sovrani, gli Elfi riescono a vivere bene fra loro senza bisogno di complessi sistemi di leggi e di una burocrazia sviluppata, a differenza degli Umani. Leali di natura, ciò si rispecchia nelle loro comunità. Nel corso dei millenni si sono costituiti molti potenti regni elfici, ma ormai rimangono solo ombre delle glorie passate.

I Falathrim vivono ad occidente, nella città nota come i Porti Grigi, sotto la guida di Cirdan. Sono ormai pochi e isolati, ma in proporzione ricevono un gran numero di visite da parte degli altri Elfi, poiché coloro che desiderano lasciare la Terra di Mezzo e fare ritorno nell’Ovest utilizzano le imbarcazioni dei Falathrim.

Ciò che rimane dei Noldor e dei Sindar lo si può trovare a Gran Burrone e a Lorien e, nel caso dei Sindar, nel Reame Boscoso. Gli Elfi Silvani si trovano soprattutto nel Reame di Bosco Atro o in piccole comunità sparse per Bosco Atro e le sue vicinanze, ma anche a Lorien.

Gran Burrone si trova in una valle nascosta al nord, ad occidente delle Montagne Nebbiose. Noto anche come l’Ultima Casa Accogliente o, in Sindarin, Imladris, è governato da Sire Elrond, che possiede il più potente dei Tre e che, proprio grazie a questo anello, garantisce la sicurezza di Gran Burrone e di quanti vi abitano, poiché nel suo piccolo reame nessuno può entrare senza il suo permesso ed egli controlla perfino le acque del vicino fiume Bruinen. A Gran Burrone dimorano molti dei Signori degli Elfi, come Glorfindel, ma Elrond non ha la forza di muovere guerra o di proteggere i territori circostanti, poiché esiguo è il numero di Elfi che vi dimora ormai. A Gran Burrone gli Elfi accolgono anche i Dunedain ed eventuali viaggiatori che riescano a trovare la valle.

Lorien, il Bosco d’Oro, o Lothlórien è retta da Celeborn il Saggio e da Dama Galadriel, colei che tiene uno dei Tre anelli degli Elfi. Similmente a Gran Burrone, anche Lorien è preservata e difesa dal potere dell’anello, e la bellezza stessa di Lorien e di tutto ciò che in essa si trova è garantita dall’anello. Infatti, Lorien è il più magico dei reami elfici, e anche il più segreto e nascosto, poiché, sebbene si sappia che quella foresta è abitata dagli Elfi, ben pochi hanno mai potuto accederci e perfino i contatti con i Silvani sono rari e sporadici. Solo con Elrond c’è una corrispondenza abbastanza frequente, per quel che permettono le pericolose Montagne Nebbiose che separano Lorien da Gran Burrone. Gli Umani considerano invece Lorien un luogo denso di pericoli e sortilegi. Lothlórien è infatti il più chiuso e inacessibile dei reami elfici. E’ relativamente molto popolato e del tutto autosufficiente.

Il Reame Boscoso si trova nel nord di Bosco Atro ed è retto da Thranduil. E’ senza dubbio il regno elfico che più ha a che fare con le altre razze, il che significa che il suo popolo è, fra quelli elfici, il meglio conosciuto. Sono anche coloro che si trovano più spesso in guerra, a causa della vicina Dol Guldur, sempre minacciosa, e dei Ragni che abitano gli stessi territori degli Elfi. Hanno inoltre combattuto nella Battaglia dei Cinque Eserciti.

Gli Avari sono solitari e vagabondi, non hanno casa né patria, ma maggiori dettagli sono illustrati nella scheda di razza.

Esistono gruppi di Elfi indipendenti che vivono in gruppi più o meno ampi nella Contea e nel Bosco Atro.


 

Capacità

Gli Elfi sono dotati di una straordinaria destrezza e agilità e dell'abilità di camminare con la massima leggerezza, senza lasciar tracce, perfino sulla neve fresca.

Nonostante il loro aspetto aggraziato, possiedono una grande forza e sono capaci di resistere alle temperature più estreme; inoltre sono immuni a tutte le malattie e ad ogni forma di contagio.

Non hanno bisogno di dormire: si riposano meditando sulle memorie e sugli eventi del passato, il cui ricordo mai li abbandona. Cadono in questa sorta di trance per un paio di ore al giorno, ma se necessario possono privarsene per giorni e giorni. Quando cadono in trance, si risvegliano naturalmente dopo un certo tempo: ma prima dello scadere di questa sorta di sonno è difficilissimo svegliarli. Questo modo di riposare è strettamente connesso con la natura notturna degli Elfi. Gli Uomini li chiamano per questo "Popolo delle stelle". Infatti, nelle notti stellate, gli Elfi possono vedere meglio di un Umano in pieno giorno. La particolare vista degli Elfi è utile ed ideale nella parziale oscurità delle foreste ombrose e consente loro una mobilità superiore ad ogni altra razza, ma nel buio completo non possono vedere nulla. Anche l'udito è sensibilissimo e questo può forse spiegare la loro abilità musicale.

I Nandor sono dotati, tra tutti i Quendi, della maggiore conoscenza in fatto di cose viventi, alberi ed erbe, uccelli ed animali terrestri. La musica e gli scherzi sono i loro passatempi preferiti e, esperti conoscitori della lavorazione del legno, sono ottimi falegnami e carpentieri.

Come i Nani, i Noldor sono artigiani abilissimi: hanno imparato molto da Aulë, il fabbro dei Valar, che ha loro insegnato il massimo rispetto per ogni oggetto materiale.

I Falathrim sono molto simili ai Falmari, ovvero i Teleri di Alqualondë, ed infatti hanno come abilità principale la costruzione di navi e vascelli.


 

Alimentazione

 Gli Elfi sono onnivori, ma preferiscono in genere i vegetali alla carne.


 

Lingue

Due sono le lingue principali degli Elfi, entrambe varie, belle e sottili come l'acqua, e che si prestano facilmente ad essere composte in versi e canzoni. In Aman si parla principalmente il Quenya, lingua degli Elfi Alti, mentre nella Terra di Mezzo più diffuso è il Sindarin, lingua parlata inizialmente dai Teleri e in seguito diffusasi anche tra gli altri Elfi di quella terra.

La lingua madre dei Noldor è il Quenya ("La Lingua") o Alto Elfico e viene usata solo per comunicare all'interno della comunità Noldor indipendentemente dalle circostanze: costituisce la lingua ufficiale delle cerimonie, dei testi scritti e delle tradizioni orali. Per tutte le altre necessità e quando si trovano al di fuori dei loro territori, preferiscono la lingua dei loro "cugini" Sindar che è parlata da tutte le altri stirpi Elfiche.
La lingua dei Sindar, il Sindarin, è diventata quella più diffusa tra gli Elfi delle regioni Nord-Occidentali della Terra di Mezzo e ha grandemente influenzato tutti gli idiomi umani.

I Nandor preferiscono il dialetto elfico Silvano (Betheur), anche se quelli che vivono nel Bosco Atro e nei boschi occidentali usano di solito il Sindarin come lingua madre. Anche quando parlano il Linguaggio Comune o il Sindarin, gli Eldar di stirpi diverse sono comunque facilmente riconoscibili per il loro particolare accento: ogni stirpe elfica, infatti, "canta" con toni diversi e ciò ne condiziona grandemente il modo di parlare.

Molti conoscono il Linguaggio Comune (Ovestron) ed un po' di Quenya.


 

Lavori Ottimali

Tutti gli Elfi possono riuscire in tutti i mestieri anche se Mercanti e Giullari lo saranno solo difficilmente.

I Noldor sono ottimi Fabbri ed Orefici.

I Sindar sono ottimi Cacciatori.

I Silvani e gli Avari sono ottimi Falegnami, Allevatori e Allevatori di Bestiame.

I Falathrim sono ottimi Pescatori e Falegnami. 


Vanyar

*NOTA: Razza non giocabile.

I Vanyar sono detti Elfi Chiari, per il colore dorato dei loro capelli.

Essi sono detti, insieme ai Noldor, Elfi della Luce per aver veduto la luce dei due alberi di Valinor, prima della loro distruzione, ed anche Elfi Alti.

Il loro Re è Ingwë, che un tempo era considerato anche Re di tutti gli Elfi.

I Vanyar furono tra gli Eldar, i primi e i più pronti a seguire Oromë nel viaggio per giungere in Aman e qui si stabilirono senza più lasciarla, se non per partecipare alla grande battaglia che pose fine alla prima Era e all'esistenza terrena di Morgoth.

Essi sono i favoriti di Manwë e di Varda, e dimorano insieme a loro sulla montagna di Taniquetil o nelle terre circostanti.


 Elfi del Mare (Teleri in senso stretto)

*NOTA: Razza non giocabile.

Olwë e la sua gente sono, tra gli Eldar, coloro cha amano maggiormente l'acqua ed il Mare. Dopo aver abitato, per amore di Ossë, per un periodo a Tol-Eressëa, vennero in seguito convinti dai Valar a raggiungerli in Aman, cosa che fecero dopo aver imparato l'arte della navigazione. Allora si fermarono su quelle coste, e con l'aiuto del popolo di Ingwë, eressero la citta di Alqualondë, il Porto dei Cigni, costruita in perla, e da cui salpano e trovano rifugio le loro navi, fatte a somiglianza di cigni, con becchi d'oro e occhi d'oro e giaietto.

Quando Fëanor e coloro dei Noldor che lo seguivano, decisero di abbandonare Aman per andare in cerca dei Silmaril, gli Elfi di Alqualondë, per aver rifiutato di consegnare loro le navi, subirono un grave massacro: il primo fratricidio tra i Priminati. Da allora, gli Elfi del mare si tennero lontani dalle battaglie e dalla Terra di Mezzo, e non parteciparono neppure, insieme ai Vanyar e ai Valar, alla grande battaglia che pose fine alla Prima Era.

Non vanno confusi con i Falathrim.